L'impoverimento della politica è ormai così avanzato, che non dobbiamo stupirci se a fronte di un processo di riorganizzazione della funzione pubblica condotto con modalità caotiche e senza più saldi riferimenti ad un organico imianto compatibile con la costituzione, l'attivismo degli amministratori li apinge a ricercare il consenso inseguendo la piazza, per riproporre il tema della supremazia di questa o quella città ai fini della attribuzione del ruolo di capluogo. Successe tanti anni fa a reggio calabria, e fu una vera e propria insurrezione. Succede, un po' riproponendo il classico schema da tragedia a farsa, anche nella civilissima toscana, dove sindaci compassati eredi della seria tradizione comunista ingaggiano virulente proteste, al segno dell'orgoglio e richiamando antiche tradizioni guerriere.
Ci sono parole che nel linguaggio pubblico diventano veri e propri indicatori di povertà o ricchezza simbolica. Parole ripetute, come valore, dovere, diritto, libertà, identità, differenza, relazione, tolleranza, sono parole che apparentemente accomunano culture e società diverse ed anche diverse generazioni; e nel cui uso sono sottese accezioni e declinazioni che possono rendere difficile la comunicazione, perché ogni comunità di parlanti indica con esse qualche cosa di diverso.
“Il processo di adattamento a Piano dellaperformance dovrà trasformare il PEG inun documento programmatico triennale in cui, in coerenza con le risorseassegnate, vengono esplicitati obiettivi, indicatori e relativitarget. Attraverso questo strumento devono esseredefiniti gli elementi fondamentali su cui si baserà la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance. Il PEG, inoltre, deve assicurare la qualità della rappresentazione dellaperformance, dal momento che in esso devono essere esplicitati il processo e le modalitàdi formulazione degli obiettivi dell’ente, nonché l’articolazione complessiva degli stessi” Sono passi salienti tratti dalla Delibera CIVIT n. 121/2010, un atto con il quale la Commissione Indipendente per la Valutazione interloquisce con ANCI, per definire le linee di una compatibilizzazione tra procedure e documenti introdotti e disciplinati dal D. Lgs. 150 e la legislazione già vigente, già ricca e prodiga di soluzioni tecniche finalizzate in qualche modo alla misurazione dei risultati dell’azione amministrativa e degli stessi reparti organizzativi degli enti locali.
E per una pura coincidenza che giungono a scadenza nella stessa stagione due diversi processi di adeguamento delle organizzazioni. Da una parte gli enti dovranno dotarsi di metodiche operative orientate alla meritocrazia, per i quali il legislatore stesso (con il D.Lgs. 150 /2009) si č premurato di individuare nella misurazione delle performances, individuali e di squadra, i punti di riferimento per la valutazione del lavoro e delle attivitā.
Quasi contemporaneamente, ovvero in questo caso dal prossimo 1 agosto, diventerā obbligatorio per tutte le aziende e dunque anche per gli enti pubblici, procedere alla valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato.
Al di lā della concomitanza temporale, un primo e superficiale esame delle due normative pare evidenziare una stridente discrasia:
Appunti per una risposta organica e meditata alla offensiva contro la Funzione Pubblica :
Senza una vera e radicale riforma della Pubblica Amministrazione non si può dare una accelerazione decisa allo sviluppo del Paese ed alla sua modernizzazione _
oggi nella PA resistono enormi aree di inefficienza, soprattutto nelle amministrazioni centrali, ma anche negli enti locali e nella pletora di altri enti_
i sindacati del pubblico impiego non hanno aiutato l’opera di risanamento; del resto, fino ad oggi i governi non hanno messo in campo serie e coraggiose strategie di vera innovazione_