il merito del Papa
Scritto da Administrator Mercoledì 31 Maggio 2017 07:57
"La tanto osannata meritocrazia, una parola bella perché usa il merito sta diventando una legittimazione etica della diseguaglianza”. Ci voleva il Papa. Da una quindicina anni, dunque ben prima che se ne appropriasse la nuova wave del pd, a sinistra si sbava per il merito. Cominciarono a farlo i nuovi dirigenti, quelli che venivano alle riunioni già vestiti di scuro e con la cravatta. Per molti di loro "merito" era sinonimo di alti studi, Normale e Sant'Anna. Forse erano in buona fede, c'è a sinistra un sano impianto culturale che fa dello studio (fatica e disciplina) uno strumento di liberazione. Studiare per aiutare, questo era il monito Gramsciano, la classe operaia aveva bisogno degli studiosi, aveva bisogno di giovani quadri che mettessero il loro sapere al servizio del progetto di emancipazione. Poi il discorso si è un po' confuso, e "mee "merito" e "meritocrazia" sono diventate un'altra cosa, Sono state inglobate nel pensiero dominante, basato sulla competizione- Dunque è meritevole chi , in una competizione, vince. E la politica, la politica della sinistra, si è messa a fare il tifo per quelli che vincono.
Ci voleva il Papa, che del resto per mestiere deve stare dalla parte degli ultimi. Viva il Papa, abbasso la meritocrazia come la intendete voi.